mercoledì 29 novembre 2017

ceci con cipolle, speck e ricotta di capra


ecco, sono ferma.
oggi niente corse, niente multitasking, niente dea kali, e niente aspirapolvere.
e quest'ultima cosa è preoccupante per me, che ho il dyson come prolungamento naturale del braccio destro, ma dopo l'epicondilite è venuta a trovarmi.... tadaaaaaaaa..... la sciatalgia!!!!
quindi oggi divano e antinfiammatorio a profusione, poi appena mi rimetto in sesto prendo appuntamento con lo sfasciacarrozze per la rottamazione.
per ora mi accontento di muovermi per casa con la postura e la grazia di quasimodo, di rintanarmi sotto la copertina circondata da gatti fuseggianti. con un tè e un bel romanzo, e magari ci scappa anche una pennica pomeridiana.
mi sento un rottame, e probabilmente lo sono anche, ma la sciatica ha i suoi lati positivi......

per 2/3 persone

250 gr ceci decorticati biologici melandri gaudenzio
50 gr speck a listarelle
1 cipolla di tropea
50760 gr ricotta di capra
olio extra vergine di oliva bio

sciacquare bene i ceci e lasciarli in ammollo per una notte.
scolare e cuocere in acqua bollente per 45/50 min, fino a che si ammorbidiscono.
dorare la cipolla a rondelle con 3 cucchiai di olio in un padellino antiaderente per un paio di minut

aggiungere lo speck e e proseguire per altri due minuti.

padellino antiaderente in alluminio forgiato le creuset
impiattare e finire con piccoli pezzetti di ricotta di capra



vi saluto, infilo le maniche della copertina e accendo il kobo: charlotte link mi aspetta, e se vuoi un thriller raffinato, delle ambientazioni sempre affascinanti, senza splatter, con degli intrecci interessanti e con dei personaggi ben tratteggiati, con lei vai sul sicuro.


buona giornata dal gobbo di notre dame!
ciaooooooooooooooooooooooooo!

martedì 21 novembre 2017

insalata di cavolfiore, emmenthal, acciughe e capperi all'olio al limone


ma è un'altra volta natale?
ma se ce lo siamo tolto dalle palle due settimane fa, e siamo ancora qua con il calendario dell'avvento, cosa ti regalo, cosa le regalo, cosa mi regalo, le lucine colorate e la carta da pacchi??!?
eh ma che maroni....
va bè, fatto sta che siamo a fine novembre e la suonata è già ricominciata: c'è di buono che anche quest'anno (stavolta con netto anticipo) abbiamo prenotato al ristorante così posso stare in pace con il mondo anch'io e non sclerare sacramentando davanti ai fornelli, che il giorno di natale fa veramente brutto.
mi godrò con calma l'apertura dei pacchetti e il sorriso radioso di mia figlia, che da quest'anno ufficialmente non crede più a babbo natale (fino all'anno scorso è stata la gioco per farci contenti, ben sapendo che i biscotti se li mangiava la mamma prima di svegliarla al mattino).
mi godrò la calma di una giornata di festa.
mi godrò un menù da colesterolo a mille, che non riuscirò a smaltire nemmeno per la prova costume.
mi godrò un pranzo al tavolo, come una persona normale, senza alzarmi e schizzare fra salotto e cucina come una pallina sulle sponde del flipper.
mi godrò ogni boccone senza l'ansia da prestazione: sarà venuto bene? sarà buono come l'altra volta? il nonno si accorgerà che ci ho messo l'aglio? sarà abbastanza per tutti? se è troppo cotto e poi diventa di legno?
mi godrò ogni portata senza gatti ladri da scacciare dalla tavola, quando non dal piatto.
insomma, sarà festa anche per me.
tutto sommato, anche per me che detesto il natale, c'è ben di peggio.

per 2/3 persone

1/2 cavolfiore grande
120 gr emmenthal
5 acciughe sott'olio
2 manciate capperi sotto sale
pepe di sichuan qb
olio extra vergine di oliva al limone granverde qb


lavare il cavolfiore e cuocere a vapore fino a che si ammorbidisce.
separare i ciuffetti e condirli con il formaggio a dadini, i capperi e le aggiughe tagliate.
finire con l'olio al limone e il pepe di sichuan sbriciolato



può essere gustato sia caldo che freddo e gli avanzi, se passati in forno con una generosa spolverata di parmigiano reggiano. sono deliziosi.
un pò più arricchito di condimenti può essere anche una sorta di timballo preparato in anticipo e riscaldato al bisogno, con l'emmenthal filante.

vi lascio la lettura di queste sere

un giallo che vede protagonista una zitella di mezza età che affitta una villa nel new england per trascorrere un periodo di vacanza in compagnia della domestica e dei suoi giovani nipoti.
dopo alcuni segnali inquietanti, n cadavere ai piedi della scala a chiocciola sarà l'inizio di investigazioni, interrogatori e sospetti.
ma non sarà il solo.....


martedì 7 novembre 2017

vellutata di cavolo viola al gorgonzola


adesso voi direte: questa qui si è rimbambita con i gatti, non cucina più, non recensisce più libri, trascura il blog e i suoi hobby, talvolta non lava nemmeno i vetri di casa perchè si è rintronata con i suoi nasini bagnati.
ebbene si, avete pienamente ragione, è verissimo!
non sembra ma il tempo e le energie che portan via questi esserini è notevole.
e non parlo solo dei miei, che tutto sommato sono grandicelli e la fase di gioco compulsivo arriva solo a sprazzi, le occole sono purtroppo un lontano ricordo (io che desideravo tanto un gatto cozza, nemmeno uno su tre!) mentre invece la fase peli e sabbia dappertutto non mi da tregua e mi vede impugnare perennemente l'aspirapolvere fino a farmi venire l'epicondilite cronica.
quindi non tanto loro ma i piccolini che ospito per farli crescere con l'idea di una famiglia, nella speranza che ne trovino una vera senza passare dal via!, che sarebbe l'attesa in una gabbia del gattile, con volontarie amorevoli che però per evidenti motivi non possono dar loro il calore di una casa.
ognuno di questi trovatelli ha un carattere ben definito, e guardarli e studiarli è per me una passione vera.
così scopri che una è malmostosa e si fa pregare per uno struscio, che però se la prendi dal lato giusto riesce a darti un affetto puro come pochi umani sono in grado di donare.
una invece fa fatica ad imparare a mangiare da sola, vivrebbe a latte per la pigrizia di masticare e dopo la pappa te la ritrovi somigliante ad un orsetto lavatore, l'unica parte non impiastricciata sono gli occhi e lei gongolante si presta a lavaggio ed asciugatura in un tripudio di fusa.
poi c'è quello che trema dalla fifa, che lo tieni in braccio e ti sembra un'elettrostimolatore in funzione: e allora gli devi parlare sottovoce e accarezzarlo come fosse un cristallo di boemia, perchè altrimenti la paura si impenna e capace che ti fa la pipì addosso.
poi ci sono i fratellini che hanno paura della loro ombra, li porti a casa e dopo una giornata ti chiedi se per caso non siano gemelli siamesi perchè li trovi ancora immobili appiccicati uno all'altra, rannicchiati in fondo ad una scatola di cartone.
eccoli qui, questi sono i miei ospiti attuali, cip e ciop, che io ho soprannominato mimì e cocò perchè viaggiano sempre in coppia, fanno la caccasanta sincronizzata e si amano alla follia.
si, tranne quando mangiano, che se una osa avvicinarsi alla ciotolina dell'altro a questo entra il diavolo in corpo e se non li allontano ci scappa il morto.
sono arrivati spaventatissini, un giorno intero prima di mettere fuori il muso dalla cuccia, guai avvicinare le dita, soffi, occhioni sbarrati e unghie sempre in resta.
con loro ho capito che ci voleva tempo e delicatezza, bisognava farsi conoscere, la voce, l'odore, non insistere con  coccole o nel volervi prendere in braccio.
magari una carezzina ogni tanto con il polpastrello, poi qualcuna in più con ricompensa in cibo, niente giochi, zero rumori, una scaldina rassicurante nella cuccia e tanta pazienza.
risultato: ieri in braccio entrambi, soffici cuccioli di due mesi, a fare le fusa in stereo.
è scoccata la scintilla, e io mi sono nuovamente giocata la poca dignità che mi era rimasta: una cretina, praticamente.
ma quanto siete belli, amori della tata????



per 3/4 persone

1/2 cavolo viola
2 patate
1 porro grande
350 ml circa brodo vegetale
50 ml latte
gorgonzola qb
olio extra vergine di oliva (facoltativo)

un piatto semplicissimo, salutare e molto particolare grazie all'aggiunta (senza esagerare) di cubetti di gorgonzola.
mondare tutta la verdura, lavarla e tagliarla a listarelle o pezzettini.
farla cuocere per circa 20/25 minuti nel brodo.
frullare tutto fino ad ottenere una crema omogenea.
aggiungere il latte e frullare ancora qualche secondo.
servire con i cubetti di zola, che si scioglieranno dando vita ad un colore curiosamente azzurro.
finire con un filo di olio extravergine e volendo, dei crostini croccanti per variare la consistenza.


se avete il bimby è ancora più semplice, si sporca solo il boccale e le posate per preparare le verdure.
mettere nel boccale le verdure pulite e tagliate a pezzetti e cuocere a vel.1 per 15 minuti a 80/85°.
frullare a velocità 6 per 30 secondi e proseguire per altri 10 minuti sempre a 80/85° vel. 3.
versare il latte e frullare a vel.10 per circa 30 secondi.
condire come sopra e servire.

cocottine in gres serie glamour e mini macina sale cotton le creuset
a presto, forse!
ciaooooooooooooo

martedì 31 ottobre 2017

risotto alla curcuma con ricotta di capra


è da tanto che non ho più tempo di fermarmi a riflettere, ad assaporare i momenti, le giornate sono un rincorrersi di cose da fare e si arriva alla sera che invece che godersi qualche pagine di un buon libro ci si spalma sotto il piumino e si crolla sull'ereader sbavando sul cuscino.
no, così non va, devo ritrovare i tempi giusti, tagliare i rami secchi, ricominciare a guardare la vita cercando di dedicare un pò di tempo alle mie passioni.
questo sarà il proposito per l'anno prossimo, insieme a riprendere il pilates e le camminate, ad adottare un'alimentazione più equilibrata, a trovare momenti rilassanti da dedicare al corpo prima che vada in decomposizione, a ricominciare ad impastare, ad iniziare a fare la pasta fatta in casa, a ritagliare qualche ora per le persone che amo.....
bla bla bla bla......
invece sarà come sempre, le giornate voleranno fra impegni della mia nanetta che fra poco sarà alta come me e porterà il mio stesso numero di scarpe, a seguire la sua crescita e la scuola, a cucinare con il cucchiaio di legno in una mano e lo straccio della polvere nell'altra, a spalettare lettiere e aspirare peli e sabbietta, ad asciugarmi i capelli rispondendo nel gruppo whatsapp della scuola o della danza acrobatica (mi sembra superfluo specificare chi in casa segua il corso di danza acrobatica), a far la spesa con l'auricolare spiegando al fabbro qual'è il problema della basculante del box, mangiando alzandomi millemila volte dalla tavola per prendere la roba e scacciare i gatti, ed arrivando alla sera con la speranza, appunto, di godermi qualche pagina.
e finirò con lo sbavare sul cuscino, ritrovandomi la mattina dopo a non ricordare nemmeno il titolo del romanzo che tentavo di leggere...

per 3 persone
250 gr riso acquerello
1 cipolla piccola
3 cucchiai olio extra vergine di oliva
1 noce burro
1/2 bicchiere vino bianco secco
200 ml brodo vegetale
latte
1 cucchiaino colmo curcuma in polvere
60/90 gr ricotta di capra

il procedimento è quello del risotto alla milanese, basta sostituire lo zafferano con la curcuma,
mondare la cipolla e tagliarla a rondelle.
farla appassire nell'olio e burro, poi tostare il riso per un paio di minuti mescolando sempre.
sfumare con il vino.
una volta evaporato tutto l'alcol iniziare ad allungare con il brodo caldo al bisogno, e a metà cottura allungare con il latte.
a due minuti da fine cottura aggiungere la curcuma e mescolare.
servire con gocce di ricotta di capra a piacere.

risottiera rotonda in ghisa le creuset




volo, che c'hoddafà!
alla prosssima, ciaooooooo!!!!!!!!!!

martedì 24 ottobre 2017

cavolo viola stufato all'olio al limone con mele e speck


ma guarda se una deve arrivare a 50 anni per mettersi a cucinare il cavolo viola....
oltre ad essere molto bello da vedere è buonissimo.... quanto tempo perso!
adesso rimedierò inserendolo nella lista della spesa settimanale e presentandolo in tutte le salse.
oggi l'idea è per un contorno gustoso e sano: lo spunto per l'abbinamento con le mele l'ho trovato in rete, pare sia un classico, io ho solo aggiunto lo speck per esaltare la sapidità e uno dei miei amati olio aromatizzati: quello al limone, il mio preferito, il più versatile, che uso sia nel dolce che nel salato, con risultati sempre sorprendenti.
ora vi lascio alla ricetta e torno nei panni di cenerentola, che rassetta casa fra una spalettata di sabbia e l'altra, un giro di aspirapolvere e una carezzai miei nasini bagnati.
che sono sempre 4, tre dei miei e un ospite che come sempre cerca casa, un gattino rosso, di quelli che non hanno mai particolarmente attirato la mia attenzione e che invece mi ha rubato il cuore rischiando di entrare a far parte della famiglia.
poi, dovendo scegliere se tenermi il gatto o il mio amore quello grande, ho riflettuto.... chi avrebbe portato giù la pattumiera? chi mi avrebbe spiegato la strada per raggiungere un posto che non conosco? chi mi avrebbe lavato la macchina? chi mi avrebbe sbloccato il telefono quando si impalla? il gatto?
va bè, mi sa che devo rinuciare al rossino.....
scelta difficile.... :-D



per 3 persone

1/2 cavolo viola
1 mela golden e mezza
50 gr speck
olio extra vergine di oliva al limone granverde marina colonna
sale
pepe bianco

mettere in una padella antiaderente ampia il cavolo lavato, liberato dal torsolo e tagliato a listarelle.
versare 5/6 cucchiai di olio al limone, salare e stufare per 15/20 minuti a fuoco vivace, mescolando spesso.


aggiungere le mele tagliata a cubetti e lo speck a listarelle e proseguire la cottura una decina di minuti.
servire caldo (ma è buonissimo anche freddo) con una macinata di pepe bianco.



buona settimana a tutti, ci vediamo alla prossima "cavolata".
fate i bravi nel frattempo, mi raccomando!

giovedì 12 ottobre 2017

risotto fichi e speck



buongiorno pasticcioni, ma che bell'autunno stiamo vivendo!
godiamocelo finchè dura perchè poi inizieranno i risvegli nebbiosi, i prati imbiancati, le dita gelate e via, finita la poca voglia di alzarsi al mattino e di uscire di casa bardati come messner.
oggi vi lascio una ricetta perfetta per questa stagione, un comfort food che scalda l'anima con contrasti di sapori e di consistenze.
io sono quella del dolce-salato, quindi se non siete amanti del genere passate ad un altra ricetta perchè questa non fa per voi.
adoro mettere la frutta nei primi e nei secondi, ci sono abbinamenti che per noi ormai sono dei must: melone o anguria con la feta, prugne con il briè, pere (va bè mi piace vincere facile), mele con il maiale o lo zola, arance con il pesce.. il mio omino non ci va pazzo, così dice, ma evidentemente si è ben adeguato perchè ne fa di scorpacciate!!
per questo risotto, che ho fatto per la prima volta, a braccio, ho usato la mia cocotte preferita fra il battaglione di casseruole le creuset che riempiono la mia cucina: la cotton, elegante, delicata ed intramontabile.
perfetta per fare da testimonial a "taste of the city", la campagna proposta da le creuset per presentare quelli che a mio parere sono i colori più belli della gamma: cotton, nero, blu marsiglia, rosso ciliegia e l'ultimo nato, il mist grey.
per vedere tutta la collezione potete visitare il sito cliccando su questo link, e se qualcosa vi piace (non vedo come potrebbe essere altrimenti) potete anche approfittare degli sconti dedicati cliccando invece su quest'altro link.
passo e chiudo, o meglio vado a navigare che, chissà mai, un regalino me lo potrei anche fare......

per  4 persone

300 gr riso carnaroli
8 fichi
100 gr speck
6 cucchiai parmigiano reggiano grattugiato
1 cipolla rossa
olio extra vergine di oliva
burro (facoltativo)
latte qb
 2 bicchieri brodo vegetale
1/bicchiere vino bianco secco

mondare la cipolla, tagliarla a fettine e farla appassire in 4/5 cucchiai di olio.
aggiungere il riso, tostarlo per un paio di minuti mescolando sempre, poi sfumare con il vino bianco.
una volta evaporato il vino iniziare la cottura allungando con il brodo, versandolo un mestolo alla volta e mescolando sempre.
terminato il brodo continuare allo stesso modo con il latte (che permette una buona mantecatura anche senza la noce di burro finale)
a metà cottura aggiungere la metà dei fichi sbucciati e fatti a pezzi.
l'altra metà andrà aggiunta a 5 minuti da fine cottura.
nel frattempo far dorare lo speck a listarelle in un padellino antiaderente.


una volta cotto il riso aggiungere il parmigiano grattugiato, mescolare e poi mantecare con 1 o 2 noci di burro, a fiamma spenta, e lasciando riposare un paio di minuti coprendo la casseruola con un panno.
mescolare, impiattare e guarnire con lo speck.


tavola le creuset (cocotte, macinasale e mug cotton, ciotola mist grey)


oddio, le nuove presine e il guanto da forno in tinta con la mia cucina, il blu marsiglia che mi manca.... volo, che non mi posso perdere la promo!
e voi cosa ci fate ancora qua?????








martedì 3 ottobre 2017

vellutata di zucca e patate con castagne e caprino invecchiato


dopo il caldo incessante con afa insopportabile e successiva pioggia a secchiate con freddo pungente, siamo arrivati a qualcosa di equilibrato, un autunno forse un pò freschino, ancora poco generoso di colori caldi e brucianti ma comunque una cosa decente, che ti permette una vita normale, senza collassi o geloni alle dita.
allora ritaglio un attimo nella giornata per rimettermi ai fornelli in maniera seria, e salutare questa nuova stagione con gli elementi che la contraddistinguono: zucca e castagne.
si può accentuare il contrasto dolce salato aumentando le castagne sbriciolate, si può accentuare anche la croccantezza aggiungendo golosi crostini tostati, ma si può anche gustare così e, senza esagerare con caprino, avremo un piatto light con tanto gusto.
la cena perfetta prima di un film sul divano sotto la copertina (bentornata!!!!) o un bel libro nel lettone, con gatti ovunque a fare la scaldini ad energia rinnovabile.

per 4 persone

500 gr zucca a cubetti
205 gr patate a cubetti
1 cipolla rossa
350 gr brodo vegetale
150 ml panna da cucina
5/7 castagne al forno
1 caprino invecchiato sott'olio
pepe bianco
olio extra vergine di oliva bio

pulire le verdure, tagliarle e farle lessare nel brodo fino a che si ammorbidiscono (20/30 minuti circa a seconda delle dimensioni dei cubetti).
frullare il tutto con un frullatore ad immersione.
aggiungere la panna e frullare ancora fino ad ottenere una crema vellutata.
versare nei piatti, aggiungere le castagne al forno sbriciolate, un paio di fettine di caprino e una macinata di pepe bianco.


la versione bimby è ancora più comoda: basta pulire e tagliare la verdura, metterla bel boccale con 350 gr di brodo vegetale e cuocere a 85° per una decina di minuti a velocità 0.5.
frullare per 20 secondi a  velocità crescente fino a raggiungere il 10, poi proseguire la cottura per altri 20 minuti, sempre a temperatura 85/90 velocità 2/3.
versare e condire come sopra.

mini macina sale bianco le creuset


vi lascio con un'immagine di quella che è la mia occupazione principale durante il giorno, in assenza dell'amore della mia vita che è a scuola:


gatti, gatti, gatti e ancora gatti!
lei è maci, lo stallo trasformato in adozione dopo un colpo di fulmine avuto alla fine di un pasto a base di omogeneizzato: il suo muso era tutto impistricciato, ne uscivano solo due grandi occhioni che allora erano azzurri, sembrava un orsetto lavatore.
si puliva con quella sua linguetta minuscola, facendo fusa a trattore e poi, dopo il ruttino, si accoccolava sotto il collo come un neonato.
oggi è molto più prepotentina, sempre affamatissina, dal morsetto facile, ma l'amore che trasmette ad ogni sguardo è lo stesso.
felice di averti con noi!

mercoledì 20 settembre 2017

sbriciolata alle fragole e fragoline di bosco con fave di cacao


ho trovato un ritaglio di tempo fra una palettata di lettiera piena di caccasanta e una sessione di stiratura ossessivo-compulsiva per impastare una bella frolla da trasformare in crostata per i momenti bui.
ho cercato ingredienti confortanti, profumi che mi riportano all'infanzia, con le fragoline dell'orto dei nonni e il cioccolato che mi accompagna da tutta la vita, finchè morte non ci separi (o diabete di tipo 2, vista l'età)
ecco cosa ne è uscito, una profumatissima sbriciolata doppio cioccolato con un cuore morbido di confettura bio alle fragole e fragoline di bosco, ottima per la colazione (chi la fa), per la merenda (chi la fa) o per il buchino di fame che ti prende la notte quando non riesci a dormire (io sono campionessa olimpica di spuntini notturni).
ora ritorno ai fornelli, già che ho acceso i motori, e preparo il pesto per il mio amore prima che l'ultimo basilico si intirizzisca visto il simpatico e brusco calo delle temperature minime.
passiamo dal condizionatore, le infradito e i sali minerali ai caloriferi, i pantaloni di flanella e il punch al mandarino.
come si dice.... non ci sono più le mezze stagioni......

per una tortiera da 24/26 cm

400 gr farina 0
180 gr burro
180 gr zucchero
2 uova a temperatura ambiente
3/4 cucchiaini cacao amaro in polvere
1 cucchiaino lievito per dolci
1 pizzico sale
granella di fave di cacao tostate bio melandri gudenzio
1 vasetto fiordifrutta alla fragola e fragoline di bosco rigoni di asiago



lavorare il burro con lo zucchero nella planetaria usando la frusta a k (o foglia), un paio di minuti a bassa velocità, fino ad ottenere la consistenza a pomata. aggiungere poi tutti gli altri ingredienti e proseguire per altri 3 minuti circa.
formare una palla, ricoprirla di pellicola e tenerla in frigo per una mezzoretta.
stendere l'impasto in una tortiera antiaderente, tenendo una pallina per la copertura.
la pallina andrà rimessa nella planetaria con 2/3 cucchiai di farina, un paio di minuti a bassa velocità per ottenere una sorta di crumble.
cuocere a 180°nella parte bassa del forno per 10 minuti circa.
togliere dal forno, mettere la marmellata e sopra il resto dell'impasto sbriciolato e continuare la cottura per altri 10 minuti, a metà forno.
spolverare poi di granella di fave di cacao e fare gli ultimi 3 minuti con la funzione grill se la si desidera un pò più dorata.

teglia antiaderente con fondo rimovibile le creuset



vi lascio, la cucina mi attende!
p.s.: anche stavolta ce l'ho fatta ad arrivare alla fine, nonostante i gatti che camminano sulla tastiera......

martedì 5 settembre 2017

pasta alla crema di peperoni con pomodoro, mozzarella e semi di canapa


il meglio nel piatto mi arriva aprendo il frigo, quando non ho al più pallida idea (ne peraltro alcuna voglia) di mettermi ai fornelli.
questi tre mesi di vacanza, di orari sballati, di mancanza totale di silenzio e di autonomia, di mare e di mattine pigre a rotolarsi fra le lenzuola, di caldo assurdo e di bambine urlanti, di pulizie di primavera in ritardo, di libri letti e riletti, di cibo a tutte le ore, di compiti lungherrimi, di viavai di gatti e produzione compulsiva di gelato per tutta la provincia, di allegro shopping, di coccole e partite infinite a cartegiochidatavolowiicookiejampucciinpiscina, mi hanno completamente fatto perdere la poca trebisonda che mi era rimasta e sono qua, persa come una arterioslerotica conclamata.
spesso non mi ricordo che giorno è, men che meno il numero, non sono più capace di fare la spesa, spendo bilioni e mi dimentico le cose essenziali, ritorno per prenderle e rispendo bilioni in cazzate, smetto di parlare perchè all'improvviso mi dimentico cosa stavo dicendo, mi faccio accompagnare da mia figlia ovunque perchè da sola spesso non trovo nemmeno dove ho parcheggiato la macchina.
poi si sa, meno di fa meno si ha voglia di fare, meno si seguono le abitudini meno ci si raccapezza nelle cose di ogni giorno, più ci si svacca e più ci si svaccherebbe.
morale che sono qua che ho perso l'orientamento della vita e aspetto con ansia l'inizio della scuola, che scandisce impegni ed orari, per riprendere possesso delle mie già esigue facoltà mentali.
solo mi mancherà il mio sole, il mio capolavoro più grande, con i suoi teneri risvegli da bella addormentata per poi trasformarsi, dopo un quarto d'ora per carburare, nella bambina dell'esorcista.
morale, non mi ricordo come sono arrivata qua con i discorsi, quindi per evitare ulteriori vaneggiamenti lascio quest'idea improvvisata per una cena fresca di fine estate.

per 3 persone

205 gr mezze maniche
1 peperone rosso
1 peperone giallo
120 gr bocconcini mozzarella
20 pomodori datterini molto piccoli
1 cipollotto grande
sale di cipro
pepe bianco
olio extra vergine di oliva
semi di canapa decorticati


mini macina sale e mini macina pepe le creuset
lavare i peperoni e asciugarli.
metterli in forno scoperti (io nella friggitrice ad aria) per circa 15/20 minuti, rigirandoli a metà cottura, a 200°.
toglierli dal forno e lasciarli raffreddare completamente avvolti nella carta alluminio.
una volta raffreddati spellare accuratamente.
frullare aggiungendo un pizzico di sale e 1/2 cucchiai di olio fino ad ottenere una crema.
scolare la pasta, condire con la crema, le mozzarelline, i datterini, il cipollotto affettato e i semi di canapa.
aggiustare di sale e pepe bianco e finire con un filo di olio a crudo.



buon appetito a tutti, anche all'ultima arrivata in casa, che è ancora più famelica e lesta del fratellone, basta un attimo di distrazione e il furto è compiuto.


buon proseguimento a tutti, ci sentiamo quando mi ripiglio!
fate i bravi, eh!!?!?!!

lunedì 28 agosto 2017

gelato alla liquirizia




allora, siete tornati?
montagne di roba da lavare?
pelle che inizia a squamarsi e la mattina uscite dal lenzuolo che una nevicata così manco a natale?
sabbia dappertutto che ve la ritroverete insieme ai coriandoli alle prossime pulizie di primavera?
corsa agli ultimi compiti delle vacanze e acquisto sul filo di lana per la fornitura di cancelleria necessaria ad affrontare l'anno scolastico imminente?
io ho già passate
o tutte queste fasi, sono qua bella rilassata (si fa per dire) a godermi gli ultimi giorni di risveglio senza driiin driiin, a raccattare sabbietta in ogni dove, a giocare con la mia bimba in assenza di amichette che mi fanno tirare il respiro, alle prese con la nuova micina in stallo che inizia a miagolare appena apri la porta e smette quando la chiudi.
l'ho chiamata cigola.... simpatica vero?
simpatica un cazzo....  non tace un attimo, io in casa ne ho già una con quest'abitudine.
e mi basta.
in più ama passeggiare sulla tastiera più degli altri tre messi insieme, e il post, nonostante il nuovo hard disk che ha notevolmente accorciato i tempi di stesura, continua ad essere un incubo.
quindi chiudo qua prima di tirare qualche saracca, che non è fine.

per circa 700 gr di gelato

435 gr latte fresco intero
150 gr panna fresca
120 gr zucchero
11 gr destrosio in polvere
30 gr latte magro in polvere
4 gr farina di semi di carrube
1/2 o 1 cucchiaino polvere di liquirizia amarelli


per il procedimento vi rimando sul sito dal quale ho preso paro paro, spaccata al grammo, la ricetta del gelato fiordilatte a cui ho aggiunto, prima del riposo in frigo, solo 1/2 cucchiaino di polvere alla liquirizia.
il blog al quale mi rivolgo le rare volte che non pasticcio e mi metto a cucinare seriamente è fables de sucre, ricco di ricette perfettamente spiegate (a prova di deficiente) e se sei una brava bambina e segui le istruzioni passo passo non puoi sbagliare nemmeno volendo, il risultato è garantito.
da che è arrivata la gelatiera a casa mia (sempre su consiglio di claudio, una delle due anime del blog in questione) praticamente non si fa altro.
e se è vero che ho provato diverse ricette, alla fine sempre qui casco perchè anche se ad una prima occhiata il procedimento può sembrare leggermente più complicato di altri, è proprio la ricerca della perfezione che claudio va proponendo, che ti permette di avere un signor risultato, che tante rinomate gelaterie si possono solo sognare.
io posso qui riportare, per chi ce l'ha, il procedimento che seguo con il bimby, che mi ha permesso di semplificare la preparazione, mi fa sporcare meno cose e non mi fa rischiare di sbagliare nei tempi e nelle temperature.

fare scaldare latte e panna fino a lieve bollore, poi aggiungere le polveri precedentemente mescolate in una ciotola poco alla volta, a velocità 3.5/4 per eliminare eventuali grumi.
impostare la temperatura a 85 gradi ed abbassare la velocità a 3.
una volta raggiunta tale temperatura mantenere acceso per un paio di minuti per completare la pastorizzazione
spegnere, lasciare intiepidire e riporre in una ciotola chiusa ermeticamente in frigo per alcune ore (meglio una notte intera)
una volta tolta mettere in gelatiera e mantecare per 40/45 minuti.


allestimento della tavola green gate
risultato assicurato, come in gelateria.
vedete poi voi per la quantità di polvere di liquirizia,  noi non piace molto carico (anche perchè io ne mangio mezzo chilo alla volta e stancherebbe!) quindi abbiamo optato per metà cucchiaino.
per gli ingredienti, sono tutti reperibili online su siti specializzati, la polvere di liquirizia sullo shop on line di amarelli, ma il destrosio si trova in bustine anche in alcuni supermercati ben forniti. per la farina di semi di carrube, si trova sempre online o in alcuni punti vendita di prodotti bio (per, es naturasì)

è piaciuto a tutti.....

backstage fotografico 
ci vediamo presto, fate i bravi mi raccomando!